I tuk-tuk, usati non solo in India ma anche in altri paesi del sud-est asiatico, sono ape Piaggio riadattati per il trasporto pubblico delle persone. In India sono utilizzati da tutti perché possono arrivare ovunque e perché i loro servizi sono molto economici. Il prezzo del trasporto si contratta col conducente prima di salire e non è raro il caso in cui, dopo aver caricato dei clienti, il conducente si fermi dopo poche centinaia di metri per far salire altre persone disposte a condividere il trasporto. Fino a pochi anni fa andavano a gasolio ma, negli anni più recenti sono apparsi anche quelli a benzina verde, a gas o addirittura quelli elettrici. I tuk-tuk si muovono nei vicoli come nelle grandi strade di comunicazione. Talvolta i loro carichi sono enormi. Certo gli indiani sono magri, ma su un tuk-tuk, nella migliore delle ipotesi, non dovrebbero poterci stare più di tre persone e il conducente. Capita invece di vederli stipati in ogni piccolo pertugio anche con 10-15 persone; gli uni in braccio agli altri, addossati, stipati, compressi. Alcuni si sistemano al fianco del conducente. Altri si tengono in piedi con un solo piede sul mezzo aggrappati alla struttura. I tuk-tuk, carichi all’inverosimile, sono sempre capaci di muovere a un sorriso. Proprio come delle api, ronzano i loro motori per i centri delle città. E’ veramente interessante osservare la vita di strada da un tuk-tuk perché rendono perfettamente il senso di movimento e di attività frenetica caratteristica delle metropoli indiane. I tuk-tuk rappresentano in modo perfetto l’India e la sua gente.