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Agbogbloshie

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Agbogbloshie è un quartiere di Accra, capitale del Ghana.
Chiamato anche Sodoma e Gomorra, è infatti un buco nero; un luogo dove tutto è possibile e dove illegalità e rischio sono la norma. Un luogo di spaccio della droga e di prostituzione minorile.
Originariamente nato per dare sfogo e risolvere i contrasti in atto negli anni ’70 fra gruppi etnici del nord del paese, nel tempo si è trasformata in luogo di mercati e alloggi precari realizzati soprattutto nel grande slum di Old Fama – fogne a cielo aperto, senz’acqua e allacci di luce abusivi – nato di fronte a quella che pian piano stava diventando la più grande discarica di e-waste africana.
A dividere le due aree – discarica e slum – il fiume Odaw, ormai soffocato da pile di rifiuti, che dopo poche centinaia di metri si getta nel Golfo di Guinea.
Alla discarica, l'Agbogbloshie Scrapyard, arrivano materiali elettronici non solo dall'Africa ma anche da Europa (Italia inclusa) e America.
Il lavoro di recupero all'Agbogbloshie Scrapyard è molto duro. Apparecchiature elettroniche e metalliche di ogni genere: computer, monitor, automobili, frigoriferi, televisori, elettrodomestici e molto altro, vengono distrutte a martellate e i metalli preziosi in essi contenute vengono recuperati, separati, caricati in containers e successivamente spediti in altri paesi - sembra che il principale sia la Cina - dove vengono fusi e reinseriti nel processo produttivo.
Le operazioni di recupero hanno un pesante impatto ambientale. I cavi elettrici per esempio vengono bruciati per recuperare più facilmente i metalli in essi contenuti. Dalla combustione si liberano fumi dannosi per l'ambiente, incompatibili con la salute umana e con la vita in genere. Le sostanze inquinanti si infiltrano nel terreno ed arrivano nelle acque della falda e nel mare. Particolarmente grave e malsana è la situazione di coloro che abitano dentro la discarica. All’Agbogbloshie Scrapyard la concentrazione di piombo supera di 45 volte i limiti accettabili per la salute umana ed i lavoratori sono esposti anche ad altre sostanze nocive quali cadmio e mercurio.
Nel tempo è stato costante l’aumento della popolazione di Agbogbloshie; non più solo rifugiati provenienti dalle aree settentrionali del Ghana. Negli ultimi anni nello slum – e nella discarica – sono arrivati a cercare l’ultimo rifugio diseredati e rifugiati da Niger, Togo, Burkina Faso e Nigeria. Persone che non hanno nulla e nulla hanno da perdere. Chi lavora qui non si arricchisce. Alcuni fra i lavoratori dichiarano di guadagnare meno di due dollari al giorno mentre altri dichiarano guadagni maggiori; ma tutto dipende dalla qualità di rottami acquistatati e dalla quantità di metalli preziosi in essi contenuti.
 
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